Quattro ponti firmati da grandi architetti

I ponti sono infrastrutture che possono rivestire un ruolo fondamentale nel paesaggio in cui si inseriscono. Ecco perché, nonostante si dia spesso per scontato che si tratti di materia esclusiva degli ingegneri, non è raro che vengano coinvolti acclamati architetti.

Viadotto di Millau di Norman Foster

L’esempio più eclatante si trova nel sud della Francia ed è stato progettato dallo studio di Norman Foster in collaborazione con l’ingegnere Michel Virlogeux. Si tratta del colossale viadotto di Millau, il ponte veicolare più alto d’Europa. Aperto al traffico autostradale nel 2004, il ponte tocca un’altezza massima di oltre 340 m e si estende per 2460 m attraversando il fiume Tarn e la sua valle. L’architettura si compone di 7 piloni e 8 campate e genera un effetto di trasparenza e sospensione.

Ponte Alamillo di Santiago Calatrava

Più scultorei e scenografici, invece, sono i ponti ideati dal celebre architetto spagnolo Santiago Calatrava. È il caso del ponte Alamillo, che segna l’ingresso sull’Isola de la Cartuja a Siviglia dove venne costruito in occasione di Expo 92. L’opera vanta un’inusuale struttura asimmetrica, caratterizzata da un pilone inclinato di 150 m di altezza su cui sono ancorate tredici paia di cavi. Questi ultimi sostengono la campata lunga 200 m e prendono parte all’inaspettata dinamicità del risultato formale. 

Ponte Padiglione di Zaha Hadid

Sempre sul suolo spagnolo si trova un ponte realizzato dall’archistar anglo-irachena Zaha Hadid. A Saragozza, infatti, per Expo 2008 l’architetto progettò un padiglione fuori dagli schemi, un vero e proprio ibrido tra ponte e area espositiva. Connettendo le due sponde del fiume Ebro, la struttura offre sia un passaggio pedonale, sia la presenza di spazi interni oggi adibiti a museo. Immancabile, infine, la cifra stilistica di Zaha Hadid, fatta di fluidità delle linee e frammentazione dei volumi.

Ponte Kusugibashi di Kengo Kuma

Un ponte può diventare anche simbolo di un territorio e di una comunità, come dimostra lo studio di Kengo Kuma a Iwakuni (Giappone) con il ponte Kusugibashi, ricostruito a seguito dei danni arrecati dall’alluvione del Giappone occidentale nel 2018. Completato nel 2022, il progetto si distingue per le balaustre che definiscono il perimetro del ponte, disegnate riprendendo il profilo dei rilievi circostanti e realizzate in legno secondo elementi e dimensioni comunemente usate nella carpenteria del luogo.