Una costante che si può registrare analizzando la stragrande maggioranza delle civiltà e delle popolazioni esistite sulla faccia della Terra è quella che riguarda la propensione dell’uomo alla realizzazione di monumenti, vere e proprie costruzioni capaci di assumere un enorme valore all’interno delle dinamiche culturali della società. Indipendentemente dal fatto che possiedano o meno una funzione, questi artefatti umani sono da sempre stati costruiti non solo per i più disparati motivi di carattere religioso e politico, ma anche per dimostrare agli altri e a sé stessi quanto l’uomo fosse capace di portare a compimento qualsiasi tipo di impresa, anche qualcosa che, per dimensioni, può competere solo con la forza creatrice della natura.
Certo, sullo sfondo non può mancare una buona dose di megalomania, ma dalle piramidi d’Egitto fino alla Torre Eiffel, passando per le ziggurat mesopotamiche e per la Statua della Libertà, i monumenti sono stati un valido campo di prova sul quale tentare di scoprire il limite tra le ambizioni umane e le reali possibilità della nostra specie. Nel corso della storia, però, non sono mancati modi di costruire questi tipi di opere che oggi potremmo considerare del tutto curiosi e inaspettati.
Nel bel mezzo del Sauk County, Wisconsin, a est di Baraboo, esiste un enorme tumulo di terra che ricalca le forme stilizzate di un corpo umano. Il suo nome è Man Mound e, seppure possa ricordare i misteriosi cerchi nel grano, non è opera di alcuna creatura aliena. Si tratta, infatti, di una tipica costruzione che alcune popolazioni indigene dell’America settentrionale erano solite realizzare come monumenti religiosi. Le più diffuse erano di forma piramidale o lineare, ma non mancavano quelle di carattere zoomorfo e antropomorfo.
Serpenti, uccelli e quadrupedi, dunque, si alternavano a soggetti umani che, si pensa, volessero ritrarre perlopiù potenti divinità appartenenti ai culti religiosi. In aggiunta, tali figure venivano sempre rappresentate secondo un linguaggio primitivo, privo di dettagli e caratterizzato da proporzioni distorte. I tumuli artificiali a forma umana, però, sono oggi estremamente rari e il Man Mound risulta l’unico attualmente noto in tutto il Nord America e, molto probabilmente, nel mondo. Scoperto nel 1859 da William Canfield, è stato posto sotto protezione sin dall’inizio del 1900, per poi essere riconosciuto come National Historic Landmark nel 2016 e diventare così una meta turistica per molti appassionati.
Sviluppato per una lunghezza di 65 m e una larghezza di 14 m, il tumulo si solleva di 1 m da terra nel suo punto più alto. La testa è orientata verso sud, mentre i piedi puntano in direzione ovest. Sebbene il Man Mound abbia attirato l’attenzione su di sé sin dall’inizio del secolo scorso, purtroppo non è stato esente da danni: la strada omonima ne ha tagliato le gambe all’altezza del ginocchio e i piedi sono gradualmente scomparsi a causa dell’utilizzo del terreno per fini agricoli. Quest’ultimi sono stati recentemente dipinti per riproporne la forma originaria, così da restituire ai visitatori del sito l’originale aspetto del tumulo.
La parte più curiosa della struttura risulta senza dubbio la testa, che è caratterizzata da due protuberanze. Anche se ciò non è stato ancora confermato per assenza di informazioni, potrebbero rappresentare delle corna o una particolare acconciatura di capelli. È il National Park Service, però, a ipotizzare che il Man Mound raffiguri uno sciamano colto nel momento della sua metamorfosi in uno spirito, aumentando ancora di più il fascino creatosi attorno a questo inusuale ritrovamento archeologico.