Indipendentemente dal proprio materiale, sia esso vetro o plastica, le bottiglie d’acqua sono come piccoli monumenti che svettano sul resto degli oggetti presenti in tavola e, in quanto tali, la loro forma non è solo pura funzione, ma rivendica a gran voce anche una propria essenza scultorea. Guardando più attentamente la tavola e tutti gli elementi della sua apparecchiatura, infatti, non può sfuggire il ruolo visivo e compositivo ricoperto delle bottiglie. In quanto unici oggetti caratterizzati da un sviluppo prevalentemente verticale, catturano l’attenzione tanto da ritrovarsi spesso a fare addirittura da ostacolo tra le conversazioni dei commensali.
Dopo aver approfondito alcuni dei più iconici set di posate che hanno fatto la storia del design in un articolo dedicato, oggi è il turno delle bottiglie d’acqua ed è arrivato il momento di passare in rassegna gli esempi di giovani e famosi designer che nel corso del tempo si sono cimentati nella loro progettazione.
Nel 1994 Giorgetto Giugiaro, leggendario automotive designer, progetta la bottiglia per l’acqua San Bernardo. Peculiari sono le gocce tridimensionali di vetro presenti sull’intera superficie che, con il restyling avvenuto nel 2008, sono passate da 88 a 105.
Lo stesso brand ha introdotto nel 2021 una nuova bottiglietta in plastica riciclata disegnata da Gabriele Gioria dello studio Kumooku. L’inconsueto sviluppo elicoidale non abbandona le ormai iconiche gocce a rilievo, che qui sono disposte lungo la successione di Fibonacci.
A conquistare la Menzione d’onore del Compasso d’Oro ADI è, invece, la bottiglia dell’acqua Lurisia, caratterizzata dalle morbide linee del corpo in vetro e da un tappo in plastica. É stata progettata nel 2007 da Sottsass Associati e oggi viene prodotta da Guzzini.
Quella di Ega Scotoni è una bottiglia in vetro leggero che vuole rendere omaggio al paesaggio da cui la propria acqua proviene. La designer statunitense Lindsey Blake, infatti, ha plasmato il fondo della bottiglia in modo da riprodurre la sagoma delle vette delle Dolomiti, che si possono così distinguere direttamente all’interno della bottiglia come se si trattasse dell’effetto generato da una palla di neve.
Il mondo delle auto è ancora una volta protagonista con Pininfarina, che ha messo la firma sulla bottiglia in vetro dell’acqua Lauretana. Icona di indiscussa eleganza, fonde la purezza delle linee con quelle del contenuto ed è presente nei migliori ristoranti del mondo.
Tŷ Nant ha deciso di affidarsi a Ross Lovegrove per la realizzazione di una bottiglia in PET capace di evocare il movimento ipnotico dell’acqua. Il pluripremiato designer ha così voluto dare vita a una bottiglia asimmetrica, organica e scultorea.
Per Nendo la progettazione della bottiglia di I LOHAS è stata l’occasione per riflettere sul fascino dell’acqua. Lo studio giapponese, infatti, ha scelto di plasmare il vetro della bottiglia in modo da riprodurre fedelmente l’effetto delle increspature dell’acqua.
Di altro stampo è il progetto di Virgil Abloh per evian. Alla bottiglia è stata conferita una texture martellata e irregolare, così da evidenziare visivamente il fatto che la bottiglia sia stata prodotta completamente utilizzando plastica riciclata.